M5S savonese: tutti contro tutti

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Fatta la solita premessa (si, ok, tutti gli altri sono corrotti, ladri, i partiti vergognosi ecc. ecc.) una breve riflessione sul M5S, il partito in questo momento più importante in Liguria, pare doverosa. Ci sono i tre deputati savonesi (Batteli, Mantero, Valente) di cui uno varazzino (Battelli), dei quali  si erano  perse le tracce da tempo. Certo non per la presenza assidua in Parlamento, visto che i dati pubblicati, li indicano con molte assenze in aula.
Dopo la battaglia per chiudere Tirreno Power e quella sul bitume (a proposito che fine ha fatto?) e sinceramente nulla più,  oggi sono all’onore della cronaca per le violente polemiche interne. La questione campeggia su tutti i giornali e media di regime, gli stessi che il M5S chiuderebbe volentieri.
La storia in soldoni, è questa: a Savona un gruppo di attivisti/iscritti al partito M5S contesta la conduzione verticistica del capo locale assoluto che si chiama Eric Festa. Festa dopo aver perso a sorpresa le elezioni comunali di Savona, finisce nel ciclone per i modi di gestione poco autorevoli e molto autoritari. Viene fuori che in tutti questi anni si sarebbe votato per decisioni interne solamente tre volte (!) con modalità particolari.
Festa che potrebbere essere “l’assistente parlamentare” dei tre deputati savonesi – almeno così si sussurra – è accusato dai “ribelli” savonesi  del M5S (che ovviamente saranno presto espulsi) di  una conduzione lontana da ogni parvenza democratica.
Di certo, vi è un partito, quello del M5S, dove le cariche sono ereditarie e passano da padre a figlio, dove si vota esclusivamente via web su server privati non controllati o meglio controllati dalla Casaleggio & Partners e non sono note le identità di iscritti e votanti, dove gli eletti firmano documenti di obbedienza alle direttive che giungono di un gruppo di persone private,  pena multe pecuniarie ed espulsioni.
Come la politologia insegna, si sono creati, inevitabilmente, gruppi di potere interni e divisioni tra gli “istituzionalizzati” (deputati che alla fine guadagnano come gli altri, perchè i 2500 euro lordi sono via via diventati netti + consulenze + assistente parlamentare + rimborsi e di norma siamo ben oltre i 10.000) più funzionari professionalizzati come Festa e, dall’altra, gli indipendenti ovvero quelli che con la politica non ci campano.
Ci sono poi i corsi di public speaking  (cambiate consulenti!) per i “professionalizzati”  tenuti da Casaleggio & Partners, con consulenti esterni: il problema è che fanno tutti le stesse cose (vedete la conferenza stampa, prima e unica per ora, dalle Raggi), come ottimi studenti replicanti anche perchè altrimenti scatta la multa.
L’unico su cui ho dubbi abbia seguito questi corsi, è l’onorevole Battelli  varazzino doc, di cui a parte i ricchi resoconti economici da deputato e l’accompagnamento musicale alla festa privata della Raggi, si sono un pò perse le tracce.
Temo che la storia di sta roba qui sia in qualche modo già scritta. Vista mille volte.
Però, gli italiani (forse giustamente) prima di capire vogliono provare sulla loro pelle.
E allora sia.

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