Boschetto: asta pubblica sbagliata

Boschetto. Lenti, lenti,lenti e poi fretta, fretta, fretta. Troppa fretta a discapito della qualità dell’offerta.
Perchè? Anni per ristrutturarlo (tre se non abbiamo perso il conto) e poi una gara che per il 40% privilegia l’offerta economica e per il 60% la qualità delle proposte ovvero la reale capacità di fare del Boschetto un punto di riferimento vero per avvenimenti, incontri, concerti di richiamo almeno extra provinciale. Rimane il rischio che per 10-20 mila euro di differenza, di “seppellire” proposte di alta qualità anche se ottenessero il massimo della valutazione per qualità.
Troppo poco il 60% di peso per la qualità dell’offerta per invogliare proposte di alta qualità negli eventi.
Non si riflette che chi offrisse magari 10.000 euro in meno ma fosse capace di muovere l’economia con eventi di grande rischiamo – sarebbe per la città – di gran lunga più vantaggioso che non il “gestore di bar” economico (con tutto il rispetto) che però non ha il know-how indispensabile per mettere in piedi un’attività di richiamo reale per qualità e rilevanza dell’offerta.
I 10.00 euro ipotetici persi dal Comune con un’offerta economica inferiore, sarebbero recuperati indirettamente e molte volte di più, nel caso in cui il Boschetto non si limitasse ad essere luogo di qualche matrimonio o qualche concertino ma sapesse produrre un cartellone vero di eventi veri come – ci viene in mente – quello dei Giardini del Principe a Loano.
Secondo me è un grave errore, che in questo caso mostra scarsa lungimiranza nel rinunciare a pochi euro ma forse anche a proposte di qualità con un potenziale economico indiretto di molte volte superiore.

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