T1 la telenovelas continua senza novità?

Sì, effettivamente la questione T1 rischia di essere un poco noiosa. A renderla tale tuttavia, è il continuo rinvio e il fatto che molte conferme e certezze sono continuamente rimandate. Fossi l’Amministrazione pubblica (in questo caso i dieci anni per iniziare i lavori a piacimento non sono arrivati dalla Giunta Bozzano) fossi in Viale Nazioni Unite, qualche domanda me la farei.

Anche perchè  il mese di gennaio 2017 è passato inutilmente. Bene, allora facciamo un pò di cronostoria degli annunci in pompa magna che prevedevano l’inizio dei lavori: 1° dicembre 2015, 2° gennaio 2016, 3° maggio 2016, 4° novembre 2016, 5° gennaio 2017. Questi solo quelli che ci ricordiamo noi con tanto di articoli di giornale che certificavano con dichiarazioni e “mano sul fuoco” che questa volta la città avrebbe visto riempirsi (di costruzioni) un buco nella zona di levante degno di Grozny.

E invece nulla. Silenzio ancora una volta. Se la credibilità era zero ora oggettivamente, con tutta la buona volontà del mondo, è sottozero.  Con tutto quello che ne comporta, ovvero il campo sportivo “ostaggio” della situazione, trasformato chissà per quanto tempo ancora in una landa inguardabile, i soldi degli oneri che non si vedono e i privati che decideranno se e quando iniziare. Il silenzio ora è divenuto pesante e l’imbarazzo forte. Tuttavia, nulla si muove e la sensazione di impotenza cresce.

Di certo, ci sono operazioni sui cantieri ex Baglietto (abbattimento delle ex segherie) che darebbero vista mare alle costruzioni della T1 e magari invoglierebbero  di più i costruttori. Forse stanno aspettando che quanto perseguito dal Comune per quella zona, diventi realtà e non fidandosi non iniziano fino a quando quei caponnoni davanti alla T1, effettivamente non saranno abbattuti. Certamente la sensazione di totale impotenza rispetto a quanto decideranno i proprietari dell’area è forte. Su questa situazione oramai il Comune ha deciso di non parlare più, non si sa se per disperazione o per totale sfiducia. La città comunque, smembrata rimane ferma, in attesa di non si sa più bene che cosa.

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