Piazza Dante: perchè si doveva fare diversamente

Il progetto di Piazza Dante come noto,  è il simbolo di un sindaco e purtroppo di una Giunta divenuta sempre più  autoreferenziale. Un progetto passato esclusivamente davanti agli occhi della Giunta comunale e con i diretti interessati, quelli che vivono quegli spazi,  mai contattati, se non per la comunicazione di inizio lavori. Ora, grazie a Parliamo di Varazze, si comincia a capire qualcosa di più del progetto licenziato dall’Amministrazione Bozzano.

Qui non si tratta di essere contro per forza e neppure di appiattirci su un drammatico ” meglio di prima”. Qui si tratta di informare i cittadini come è loro diritto, e non di passarsi le “segrete” carte tra incarichi e progetti esecutivi come se ai cittadini: perchè alla fine, i cittadini questo lavoro lo pagano con i loro soldi e anche se può essere incredibile, dopo il “siglo bozzaneo”, i varazzini questa città continueranno a viverla.

Non si capisce ad esempio, di quanto saranno coperti i locali e negozi rispetto al piano rialzato della piazza. Il rischio è evidente. Il tutto senza una condivisione o per lo meno informazione con chi con la piazza delle “uova fritte” dovrà conviverci. Il “siglo” dell’amministrazione  ha un costo: è il segno (sbagliato e architettonicamente nefasto) dettato da una mancanza di gusto evidente: scelte che amplificano la tendenza a fare dei lastricati assurdi, spianate spersonalizzanti perchè poi alla fine l’obiettivo è quello di avere un’area per gli eventi.

Allora  perchè non fare piuttosto un bel concorso tra architetti, invitando giovani e meno giovani professionisti. Era un delitto, piuttosto che che restare sempre su incarichi al massimo ribasso? Sempre più amministrazioni moderne puntano sui concorsi: i tempi sono ristretti (meno di 3 mesi se si vuole) e i risultati della qualità architettonica validissimi.

Invece è arrivato un progetto scontato, che prevede una spianata di lastricati (incandescenti d’estate), zero verde se non due alberelli disperati e quattro panchine. Il tutto ad un costo assurdo di 1,4 milioni di euro ridotti per pudore a 1,1 milioni.

Se questo è il “siglo” dell’Amministrazione, possiamo dire con assoluta tranquillità che sarà necessario cambiare pagina rapidamente. Con grande serenità e consapevolezza.

Be the first to comment

Leave a Reply

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*