Varazze. Passeggiata di levante senza barriere? Soldi pubblici buttati via.

meteo Varazze

Come alcuni sanno è stato finanziato interamente con soldi pubblici il rifacimento integrale della passeggiata di levante. La progettazione dell’opera del valore di oltre 6 milioni di euro è stata a carico dei bagni marini direttamente interessati riuniti in un consorzio privato.

La passeggiata da rifare arriverebbe fino al termine di quella attuale ovvero fino a Villa Cilea.

In questi giorni di mareggiata – neppure straordinaria per forza – il mare è quasi arrivato sull’Aurelia, soprattutto a levante del molo di Santa Caterina (Molo Comandante Delfino).

E’ semplicemente inimmaginabile pensare ad una passeggiata a sbalzo con il posizionamento delle cabine sotto, senza dighe soffolte a protezione sia dove erano precedentemente (tratto foce Teiro – Molo di Santa Caterina) e mai più mantenute sia dove continuano a non esserci ovvero tra il Molo di Santa Caterina e Nautilus.

Sarebbe solo un enorme spreco di soldi pubblici perché è ovvio che la prima mareggiata potente farebbe danni enormi agli stabilimenti e alla passeggiata stessa.

Eppure nel progetto che in realtà nessuno conosce se non gli addetti ai lavori (talvolta si ha l’impressione si abbia timore di presentarlo alla cittadinanza) non se ne parla come se fosse una cosa slegata dalla nuova passeggiata.

In realtà, appare scontato che senza ampie e robuste opere di protezione della costa davanti a Varazze, ogni manufatto pubblico o privato sarebbe di fatto a rischio di danneggiamenti.

2 Commenti

  1. Tutto, ripeto TUTTO è pagato con soldi pubblici. I bagni marini riuniti nel consorzio privato non hanno tirato fuori un euro.
    Come hai giustamente sottolineato, è sicuro che la costruzione non reggerà alle mareggiate future senza le dighe soffolte.
    Bozzano e il suo amico Toti sono i responsabili di questo spreco di risorse. Ricordiamocelo tutti.

    • Al momento non posso pensare che prima di fare la passeggiata non facciano le dighe. O almeno in contemporanea.
      Perché altrimenti sarebbe folle.

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