Una campagna elettorale come l’isola che non c’è

Tra 9 giorni si vota a Varazze. Per eleggere un nuovo sindaco dopo le dimissioni di Bozzano eletto consigliere regionale.

Questa è una città strana. Lo sappiamo tutti. Elezioni che vedono solo due liste contrapposte che è anche questa per la tradizione della città (sempre piuttosto divisa) un’anomalia.

Lo shaker politico ha portato area e pezzi di partiti un pò di qua e un pò di là. Sinistra, centro e destra sono presenti in tutte e due le liste anche se con “dosaggi” differenti.

La campagna nonostante queste premesse non si è risolta in un duello rusticano mantenendo gli accenti sulle proposte o promesse che dir si voglia. 34 candidati che ci mettono la faccia nella speranza di ottenere un seggio in Consiglio Comunale.

Forse per il periodo Covid o forse per un interesse ridotto, è stata al momento una campagna da campanelli suonati e socialmedia caldi.

Un buon mix per una campagna che sta a metà tra una grande città e un paesello. La città non è secondaria: come molti sapranno è città che ha dati medi vicino a quelli nazionali ed è oggetto dunque di ricerche (sondaggi) più di altre.

E ora una settimana ancora in cui come tradizione esige, si faranno le ultime telefonate, incontri , alleanza e qualche tradimento come le regole della politica esigono.

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