Fatebenfratelli di Varazze: tutti a casa, si chude. Ancora bilocali? La nostra proposta: un incubatore per aziende giovanili

Fatebenefratelli di Varazze. Sarà trasformata in bilocali?

Perché non trasformare la costruzione in un grande incubatore di aziende giovanili e non?

Altri 20 posti di lavoro in meno a Varazze. L’annuncio della chiusura della Casa di Opitalità dei Fatebenfratelli la struttura alberghiera e di ospitalità gestita dall’Ordine ospedaliero di San Giovanni di Dio che si trova all’uscita del casello autostradale di Varazze, è arrivato come una scure sul povero collo della comunità varazzina.

Una struttura per quello che si sa, che funziona e va molto bene ma che è entrata nella lista delle alienazioni immobiliari dell’Ordine probabilmente per altre necessità collocate altrove.

Un edificio con complessi servizi, un parco, una piscina e una posizione privilegiata sulla Passeggiata Europa, dal valore di decine di milioni di euro. Si prevede una nuova destinazione: la solita conversione in mono e bilocali con rigorosamente vista mare, il cui valore lieviterebbe ulteriormente.

La prospettiva, ormai concreta, è quella di trasformare l’ennesimo hotel di Varazze in microcase, destinate a soddisfare la crescente domanda di coppie di mezza età, soprattutto provenienti dalla Lombardia. Una città che, ormai, sembra esplodere sotto il peso di queste trasformazioni, con il problema della carenza di parcheggi e il passaggio nei fine settimana da 4.000/5.000 residenti fissi del venerdi pomeriggio ai 30.000 del sabato mattina.

Abbiamo già buttato sul mercato almeno 4000 nuove abitazioni ampliando del 15%-20% l’offertai mmobiliare in 20 anni. Forse come città si è già fatto abbastanza in questo senso e la saturazione antropica sta diventando molto difficile rendendo gli sforzi di dare qualità al territorio sempre più improbabili.

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Forse è giunto il momento di fermarsi e riflettere, perché la saturazione del territorio sta diventando un problema concreto. Ogni tentativo di migliorare la qualità della vita nella nostra città rischia di scontrarsi con questa realtà.

Pensiamo che bisognerebbe cominciare a creare occasioni di lavoro per i giovani, quelli cancellati con la trasformazione delle strutture alberghiere. La mia proposta – puntando sulla sensibilità sociale e religiosa della proprietà dell’immobile – è di destinare la struttura a incubatore di aziende soprattutto giovanili.

La posizione è particolarmente comoda (all’uscita dell’autostrada) e i tempi grazie al lavoro a distanza, propizi. Crediamo che potrebbero essere coinvolte grandi aziende lombarde desiderose di rispondere positivamente ai loro qualificati lavoratori che chiedono più qualità di vita magari concedendosi parte della settimana lavorativa in Riviera.

Quando c’è la volontà, c’è la possibilità. Sarebbe utile che l’amministrazione comunale si impegnasse attivamente per esplorare e perseguire questa opportunità.

Il sogno: un luogo dove 400 lavoratori per lo più e professionisti vari lavorano, trovano servizi, sinergie in un luogo bellissimo e ambito. Persone magari con relative famiglie che graviterebbero commercialmente su Varazze. Perché no?

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