
All’improvviso, i media si accorgono che nei prossimi 40 anni la Liguria perderà 200.000 abitanti, l’equivalente di cancellare Savona, Imperia e Sanremo dalla mappa.
Nei palazzi del potere si sentirà un gran rumore di ingranaggi che girano freneticamente per trovare soluzioni. Peccato che sia troppo tardi.
Game over.
Da anni su queste pagine abbiamo denunciato, dati alla mano, che la Liguria sta correndo verso l’autoestinzione: tre generazioni e sarà il tracollo.
Tra 40 anni, Varazze conterà appena 5.000 residenti, mentre i proprietari di seconde case diventeranno la maggioranza. Addio cultura, tradizioni, identità.
Eppure, 30 anni fa si poteva agire. Qualche Comune che ha fatto scelte coraggiose ha almeno rallentato questa emorragia demografica. Ma oggi? Troppo tardi.
Resteranno le scuole… con insegnanti da stipendiare. Già ora, a Varazze (14ª città della Liguria), si iscrivono al primo anno appena 50 bambini l’anno.
Soluzioni? C’erano. Ma non si è fatto praticamente nulla:
-Riservare una quota di appartamenti a canone super agevolato per giovani coppie residenti, specie nelle grandi riconversioni edilizie.
-Potenziare asili, babysitting e servizi extrascolastici.
-Offrire contributi alle giovani coppie che si trasferiscono a Varazze.
-Sostenere con fondi e progetti pubblici le associazioni di giovani professionisti.
-Incentivare le imprese agricole giovanili specializzate.
-Fornire spazi di co-working gratuiti agli under 40.
E l’elenco potrebbe continuare.
Ma ora? Ora restano solo i rimpianti.
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