Una stagione turistica sottotono
I numeri saranno noti più in là. Ufficialmente si è parlato di un luglio non positivo dal punto di vista meteo che avrebbe condizionato le presenze. Non è così. Vi sono dati uniformi in tutta Italia e segnano meno presenze e meno spesa. Avviene anche in Liguria e segnatamente a Varazze dove le stime parlano di un -20% di fatturato in meno nel comparto turistico.
Anche questi giorni precedenti il Ferragosto solitamente molto affollati non sembrano indicare la lancetta del tutto esaurito. Difficile capire quanto sia controvertibile con politiche turistiche più moderne ed accattivanti che possano puntare ad una clientela con mergini di spesa maggiore. La principale delusione sembre provenire dai secondocasisti che assumono con il tempo comportamenti più parsimoniosi con uscite nei ristoranti, locali, negozi più radi di pari passo con presenze che anche qui non sembrano essere così massicce.
Sono aumentati invece i costi delle materie prime, dell’energia (a quando un nucleare decente anche in Italia?), degli affitti e forse, dico forse, del personale.
Non tutti i gestori di locali e bagni sono soddisfatti. La rete commerciale invece muta rapidamente con la scomparsa di esercenti storici e la comparsa per converso, di esercizi onestamente fuori luogo e fuori contesto che evidentemente dispongono di risorse economiche per sostenere affitti molto alti. La città dà segni di cambiamento ma anche di stanchezza.
Varazze ha il fiatone.
La corsa all’oro dell’immobile sta giungendo un pò al termine e come un maturando sta guardando avanti cercando una nuova strada.
Bisogna avere più coraggio. Abbandonare il certo (che non è più certo) per impostazioni, progetti e target turistici nuovi.
Il rischio? Di diventare altrimenti un luna park, quello però con le giostre invecchiate male.
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