QUANTO TERRENO ABBIAMO CONSUMATO? QUALI CONSEGUENZE?

QUANTO TERRENO ABBIAMO CONSUMATO A VARAZZE? QUALI CONSEGUENZE?

Sono domande che ci facciamo in questi giorni. Diciamocelo però tra noi….tra una settimana penseremo di nuovo ad altro.

C’è la vie, direbbe qualcuno.

Certo nessuno sa cosa sia successo complessivamente in questi anni. Moltissimi edifici sono recuperi di esistenti. Altri sono nuovi con consumo di territorio se ho ben capito tramite il meccanismo dello spostamento delle volumetrie o degli indici relativi (es. dal Beigua in centro città).

Qui a differenza della Romagna siamo purtroppo abituati alle allerte e ai danni da alluvione.

Resta il fatto che è inevitabile anche a Varazze che prima o poi vi saranno altre frane, smottamenti e, speriamo di no, evacuazioni.

Non sono un catastrofista meteorologico. Credo che parte dei danni procurati da 200 mm di pioggia siano dovuti all’eccessiva cementazione e ancora di più alla progettazione pessima.

Anche Varazze in mancanza di un piano decennale serio (o anche con quello) pagherà dazio. Il nostro territorio incredibile, è in grado di assorbire anche 100 mm di piogge (che altrove sarebbero letali) in 12 ore ma poi alla fine anche lui cede.

Manca un piano regolatore da decenni.Ci si affida ai piano regionali territoriali che fissano alcuni limiti.

Troppo poco?

Una cosa è certa.

Se un amministratore comunale annunciasse che d’ora in poi il 20% del bilancio comunale andrà per lavori ventennali per mettere in sesto il nostro territorio e ridurre i rischi legati ai mutamenti meteo climatici, perderebbe le elezioni successive all’istante.

E non dite che non è vero.

4 OTTOBRE 2010

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