PERCHE’ LA T1 (ZONA RETROPORTUALE) E’ STATA COSTRUITA COSI’

PERCHE’ LA T1 (ZONA RETROPORTUALE) E’ STATA COSTRUITA COSI’

Vedendo finito il primo lotto dopo 10 anni e più di attesa, molti si saranno chiesti perché quella “torre” ai margini dell’abitato e il decrescere dei volumi proprio verso il centro città.

La “Torre” come fu chiamata dal sindaco dell’epoca, avrebbe dovuto essere di 8 piani e raccolse da subito forti e ovvie perplessità paesaggistiche e di opportunità.

Fu posizionata all’esterno per regalare vista mare a un’area altrimenti destinata ad essere “impallata” dagli edifici del cantiere navale.

All’epoca nessuno immaginava che tutto il cantiere sarebbe stato sloggiato alacremente regalando a tutta la lottizzazione “T1” una invidiabile vista mare. Un’opportunità che ha restituito almeno il 40% di valore commerciale in più alle unità immobiliari e a quelle in costruzione prossimamente con il 2° lotto…non certo pochi soldi.

Rimane quella “Torre”, messa lì non per caso ma che c’entra forse come la caciotta sulle brioches (senza marmellata).

Nata per dare uno “sfogo” a molte unità immobiliari altrimenti coperte verso il mare, oggi si trova lì a testimoniare come orribili cubi di cemento con un pò di cristalli al posto delle ringhiere e un pò di luci fashion possano alla fine fare apprezzare quasi qualunque progetto.

Gli imprenditori hanno rischiato e legittimamente guadagneranno. Talvolta nei progetti si ha fortuna (come in questo caso) talvolta meno.

Rimane una storia, almeno da parte pubblica, condotta esemplarmente male, con un campo sportivo concesso per un decennio a privati che perseguivano anche qui legittimamente solo obiettivi privati.

Rimane la solita monetizzazione degli oneri, ridottisi nel tempo e rateizzata che alla fine nel bilancio della città saranno poca cosa se non quasi nulla, già ingoiata da molte micro esigenze.

Si poteva gestire al questione meglio?

Certamente sì, a partire dalla possibilità, che a mio parere incredibilmente non fu attuata, di opzionare l’area per una destinazione pubblica.

Ma qui i discorsi si allungherebbero inevitabilmente e dopotutto non interessa un bel niente a nessuno.

Questo è il segreto del tempo nelle cose pubbliche e che gli amministratori ben sanno: ogni cosa ha una memoria lunga poco poco, così, solo quanto un dito (mignolo).

1 Commento

  1. Ok ancora una volta ha vinto l’edilizia speculativa.
    Ma il fatiscente cantiere in piedi diventerà nuovo cantiere o si aspetta per trasformarlo in altrettanta speculazione ?

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