Un 4 novembre diverso.

Ieri si è celebrato il 4 novembre. Un giorno dedicato alle Forze Armate, a chi in generale ha dato la propria vita per l’Italia. Le Forze Armate in Italia sono culturalmente spesso considerate un orpello non necessario. Sono come Polizia e Carabinieri: si vorrebbe spesso che non ci fossero ma se si ha bisogno si è poi i primi a ringraziare ed apprezzare che ci siano.

Quando si tratta di investire soldi nelle Forze armate molto ritengono che siano denari spesi inutilmente: quest’ultimi saranno ovviamente i primi a reclamare l’intervento della FA in caso di necessità e i primi a lamentare che non disponiamo di Forza Armate moderne ed efficienti. Comunque per info potete, senza fare molta strada, chiedere a dei celebri guerrafondai come gli svizzeri…

La coerenza è il nostro forte (come italici).

Ma l’argomento è in realtà diverso. Ieri sono state consegnate numerose medaglie al valore e alcune onorificenze sono state molto opportunamente consegnate a infermieri e persone che in primissima linea hanno svolto il loro lavoro con senso di dovere e di spirito di fratellanza andato ben al di là dei propri compiti formali spesso già oltremodo gravosi e difficili.

Sinceramente ho apprezzato e mi ha emozionato il cavalierato concesso all’infermiera della ASL2 Marini. Un gesto importante che dovrebbe essere più diffuso nella concessione dei Cavalierati della Repubblica perché il dovere e il sacrificio non si misura in altezza ma in ampiezza e dipende prima di tutto da quanto una persona sa donare agli altri.

Sarebbe bello che anche Varazze, nel suo piccolo, consegnasse un riconoscimento solenne, serio, rigoroso e imparziale ogni anno a persone che hanno dato possibilmente nel semi anonimato tanto tempo alle altre persone accanto senza chiedere nulla. Sarebbe finalmente il segno di una città che ha di nuovo un cuore. Vero.

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