Varazze: W LA PASSEGGIATA PERO’….

progetto nuova passeggiata di Varazze

W LA PASSEGGIATA PERO’…. Sono tra coloro che reputano il rifacimento della passeggiata di levante (risalente a 70 anni fa) come una reale necessità.

Sono tra coloro che pensano che avere ottenuto 6 milioni di euro per realizzarla dalla Regione Liguria sia ottima cosa.

Sonoo tra coloro che pensano che l’opera possa e debba essere realizzata rapidamente. Ci sono però alcune cose che non sono chiare. Forse le hanno chiarite nell’incontro organizzato dai transfughi del PD ufficiale e oggi facenti parte della maggioranza comunale, gruppo capeggiato dal consigliere comunale Putignano. Non ho partecipato e dunque lo ignoro.

Il primo aspetto è poca cosa: perché questa presentazione non è stata organizzata ufficialmente dal Comune? Sarebbe stato meglio e più rispettoso verso la cittadinanza, poiché logica dice che vi possono essere cittadini che potrebbero non essere interessati a partecipare ad un incontro politico.

Secondo aspetto: questo progetto, bello e brutto che sia, NON HA SENSO se non avrà la protezione delle DIGHE SOFFOLTE che non esistono più da anni. Se vogliamo fare finta che ci siano ok, ma sappiamo tutti che non esistono più. Alla prima mareggiata violenta il rischio di aver buttato molti soldi pubblici è purtroppo certo. Non si può sperare negli eventi.

Terzo aspetto: la zona dopo il molo di Santa Caterina (chissà poi perchè?) pare “figlio NN” come si diceva un tempo. Eppure è litorale di levante come l’altro. Immaginare quel tratto senza protezioni appare più rischioso di una ruolette russa con 5 proiettili in un tamburo da 6 colpi.

Quarto aspetto: la procedura scelta personalmente non mi convince del tutto. Il ruolo del Consorzio è molto ingombrante e il reale contributo rimane impalpabile (anche finanziariamente) e soprattutto troppo rilevante nella fase di progettazione. Il progetto per quanto vistato dal Comune è frutto di un incarico privato dato da privati. Non ho dubbio che il Comune abbia svolto compiti di controllo ma in ogni caso vi erano procedure che avrebbero garantito meglio l’interesse collettivo anche coinvolgendo la popolazione in un public débat.

Quinto aspetto: quello tecnico. Non posso e non voglio intervenire su questi aspetti. Non mi competono. Posso scrivervi 12 pagine di perplessità amministrative sull’iter (e non lo farò) ma sugli aspetti tecnici posso solo tacere. Rimangono tuttavia due questioni che non so quanto siano state chiarite martedi sera: 1. l’inquinamento acustico prodotto dalla barriera a mare 2. la protezione a mare dell’opera che è urgentissima 3. l’effettivo impatto visivo.

Personalmente sono per il fare ed è bene che si faccia. Altrettanto certo è che si sarebbe potuto seguire un iter sicuramente migliore.

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