CONCESSIONI DEMANIALI: CHE SIA UN BUON ACCORDO

Tutte le concessioni demaniali fruttano alla Repubblica Italiana la cifra ridicola di 83 milioni l’anno (dati MEF).

Difficile trovare un gestore che dichiari più di 15.000/20.000 mila euro l’anno per un bene che se ceduto – almeno dalle nostre parti – sul mercato locale spesso vale cifre introno al 1.000.000 di euro.

Dunque, ora si trovi un accordo equilibrato grazie all’ottima azione riformatrice dell’ottimo Draghi.

Si tutelino le imprese unifamiliari vere, che vivono su quello, favorendole e non buttandole in mezzo a una strada a patto che la fiscalità torni a essere per lo meno semiseria e non si vedano denunce dei redditi offensive per il pudore pubblico. Si attuino gare più aperte alla concorrenza per stabilimenti-impresa dall’alto fatturato, rifondendo gli eventuali investimenti fatti a chi non dovesse vincere la gara.

Così farebbe un Paese moderno. Che piaccia o no.

2 Commenti

  1. Tutti i proprietari di stabilimenti paventano la paura di aggiudicazione a grossi gruppi finanziari … ma la ragione è semplice : se vogliono concorrere è perché la torta è enormemente ricca !!!
    Con un canone d’offerta alto una società finanziaria ha spese ben più alte di un privato e cessa la convenienza.
    Non concorrerebbero per il gusto di “rovinare le famiglie” ma perché cessa il business.
    Non sarebbe auspicabile ma è la verità: gli attuali proprietari hanno tirato troppo la corda! non si tratta di famiglie sul lastrico !!! E’ giusto che chi perde la gara
    (se non è una società) possa ottenere una sorta di buonuscita (se non ha ammortizzato
    le spese d’impianto e la durata non sia congrua).
    Allora cosa dire per chi ha in locazione un negozio – un albergo – una attività e non
    viene rinnovato l’affitto ?
    Riflettete gente ……

    • Io rifletto ma se penso che miei coetanei circa quarantenni che hanno ereditato dai bisnonni, dai nonni e dai genitori attività che sono effettivamente miniere d’oro e poi non pagano neanche un quarto delle tasse che pago io che faccio parte di un nucleo familiare con due lavoratori dipendenti fulltime e vari figli (e che neanche volendo potremmo evadere 1 euro al fisco)… abbi pazienza ma mi passa la compassione. Soprattutto quando scopro che hanno un isee ai limiti della sopravvivenza e in ambito welfare (scuola, rette asilo, servizi sanitari e sociali) pagano zero. La distorsione non è del tutto una loro colpa, ma del sistema fiscale che è inefficiente. Da anni. Però a quanto pare se si cerca di mettere una pezza è una lesione dei diritti di questa povera categoria martoriata. Non credo che verranno le multinazionali cinesi a comprare i bagni a Varazze. Ma se negli ultimi 30 anni la fiscalità fosse stata applicata correttamente non si porrebbe nemmeno la questione.

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