Monetizzare gli oneri di urbanizzazione serve?

Monetizzare gli oneri di urbanizzazione
Varazze, viale centrale della città

Va di gran moda ed è una necessità. Quando si realizzano delle costruzioni o conversioni di palazzi ed edifici esistenti, la legge impone ai proprietari/costruttori di versare del denaro nelle casse del Comune o di realizzare delle opere concordate. Il tutto come fosse una sorta di indennizzo a vantaggio la Comunità.
Il problema è che oggi si sceglie quasi sempre “vil” denaro. Questo perchè il Comune può ovviamente disporne liberamente a seconda delle necessità. Il problema è che questo denaro una volta finito nelle casse comunali finisce un po’ ovunque. Il denaro permette infatti ai Comuni, spesso, di “tappare” buchi o di utilizzarli per opere pubbliche che non c’entrano nulla con l’intervento edilizio che ha consentito di incamerare quei soldi.
Così la città di fa carico di “insediamente abitativi crescenti” (ovvero centinaia di nuovi bilocali al posto di alberghi e case per famiglie più grandi), ovvero si sta riempendo proprio come Varazze, di migliaia di micro appartamenti che al turismo portano poco o nulla, e che intasano sempre di più con altre migliaia di auto la già intasatissima città di Varazze.
I soldi finiscono così nel nulla o nelle pieghe dei bilanci. Ad esempio, finiscono per pagare un ufficio del personale del Comune ,dove ci sono 3/4 impiegati per gestire poco più di 90 dipendenti, con uno spreco stimabile in 150.000 euro l’anno (se si calcola che la gestione personale potrebbe essere data all’esterno del Comune). Ecco allora che il “sacrificio” della città può essere stato nullo, con soldi spesi male o inutilmente.
Con il denaro incassato immediatamente dal Comune, si perde di fatto il controllo diretto dei benefici per la Comunità di fronte a nuove costruzioni, e si perde ogni percezione del rapporto diretto tra l’opera realizzata e i vantaggi per la Comunità.
Guardate non è poca cosa. Pensateci….

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