Oratorio di S.Bartolomeo deturpato dai vandali

L’Oratorio di San Bartolomeo come molti sanno è il centro nevralgico del “Solaro”. E’ un bellissimo oratorio del XVII secolo che in questi decenni ha sempre conosciuto al centro della devozione dei varazzini, una cura e un’attenzione che ne fa ancora oggi, uno dei punti vitali della storia, della fede e della tradizione di Varazze e in particolare del suo rapporto con il mare.

La parte nord e nordest dell’oratorio è stata pochi anni fa interessata da un intervento edilizio particolarmente voluminoso e corposo, con la ristrutturazione e l’ampiamento evidente di un palazzo già esistente. Inoltre, è stato realizzato un parcheggio sotterraneo di pertinenza, con entrata dall’Aurelia bis, all’altezza della ex sottostazione elettrica. Quali oneri edilizi per questo vasto intervento, è stato realizzato l’ennesimo parco giochi (le alternative ci sono, coraggio un pò di fantasia…!) che insiste sulla copertura del parcheggio privato realizzato.

E’ un’area giochi praticamente inutilizzata, collocata in una zona poco in vista (sotto il livello stradale) e per sua natura destinata ad essere controllata con attenzione.  Il problema è che nessuno ha pensato ciò che era sensato e opportuno fare, ovvero piazzare una telecamera di controllo pubblica per videosorvegliare una zona così delicata. I risultati non sono tardati ad arrivare…..

Nelle foto vedete l’esterno dell’Oratorio di S.Bartolomeo  del XVII secolo, deturpato barbaramente da scritte spray di tutti i colori. Uno sfregio avvenuto recentemente e assurdo, che si commenta da sè. Parrebbe tuttavia che tale grave scempio avvenuto nel  disinteresse diffuso, non colpisca più di tanto l’Amministrazione comunale che dovrebbe invece mobilitarsi per togliere subito questo insulto da uno dei monumenti più belli e significativi.

2 Commenti

    • I problemi sono di solito di due tipologie: 1. la volontà di dare risorse 2. la capacità di fare Cultura. A Varazze mi sembra che manchino i due presupposti insieme. In realtà ritengo che l’assessore Calcagno stia facendo molto ma con due pigne secche come direbbero in dialetto ligure. E’ molto attiva, tuttavia lo fa in una situazione dove, a partire dal primo cittadino, al di là delle parole generiche, la cultura è quella roba che si fa se avanzano soldi. Non gliene faccio una colpa: ha sempre fatto politica con un certo tipo di convinzioni (ad esempio prima l’urbanistica poi tutto viene e si muove di conseguenza) e di conseguenza vive l’assessorato alla cultura come un orpello necessario. Sono dati di fatto, non opinioni.

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