Andrea Bruzzone (albergatori): considerazioni sul turismo

Vista della villa Araba

Turismo: ricevo da Andrea Bruzzone, alcune considerazioni sul tema. Mi pare possano suscitare una discussione interessante su un argomento che secondo me ne ha particolare necessità.

“Riguardo al turismo, vorrei, se permetti, darti la mia versione dei fatti. E’ vero, albergatori e categorie economiche varazzine in genere, come dici tu, sono  buone e cattive, generose e avare, antiquate e progressiste, lungimiranti  e grette. Difficile dare un giudizio univoco, come forse succede per ogni associazione di persone con posizioni e pensieri molto sfaccettati.

E’ vero, in questo momento noi delle Associazioni abbiamo da scontare una colpa grave, forse gravissima. Durante la ormai passata campagna elettorale abbiamo avuto l’ardire di proporre come candidata sindaco una di noi, una persona seria che ha sempre lavorato per le Associazioni economiche di Varazze, che vive del lavoro della sua azienda, che ha sempre sognato una Varazze diversa da quella attuale, che ha sempre cercato di sviluppare idee per il progresso economico della città.

Evidentemente è stato un errore, visto che il nostro candidato ha perso, non è Sindaco, ed evidentemente la nostra visione di Varazze, i nostri progetti, non sono stati capiti o accettati dai cittadini, che hanno preferito un altro candidato.

Ma io ho sempre pensato che, per quanto possa essere infuocata una campagna elettorale, il Sindaco che ne scaturisce sia il Sindaco di tutti, scelto per riunire il paese, portare avanti i suoi progetti e le sue visioni, e pronto a lavorare insieme a tutte le forze in campo  per il progresso della città.

Così non è stato, e ancora oggi le nostre Associazioni economiche sono inascoltate e boicottate, in balia di una campagna elettorale assurda e infinita, di un desiderio di rivalsa da parte di chi ci amministra che ritengo non faccia bene alla città intera.

Ma passiamo all’argomento principale, il turismo. Io penso che tu abbia pienamente ragione sul fatto che questa città attualmente non abbia alcuna politica economica e turistica. Ma non credo che questo sia dovuto esclusivamente a causa nostra.

E in questo caso non parlo del Sindaco, che, ormai è risaputo da tempo, non è particolarmente attento, preparato o interessato al problema dello sviluppo turistico, promozionale ed economico della città.

Io credo, e l’ho già affermato in altre sedi, che soprattutto non funzioni il lavoro dell’attuale assessorato al turismo. E mi dispiace essere critico verso questa giovane(ma neanche poi tanto ) stella della politica Varazzina, da cui tanto ci si aspettava per il futuro della città.

Anche  le Associazioni, tutto sommato, riponevano grande fiducia in lui, ed i primi mesi del suo mandato sono stati contrassegnati da una buona collaborazione. La breve stagione del progetto di 4 città, 100 piazze, che riuniva Varazze, Celle Ligure e le due Albissole in un unico comprensorio turistico, e del gruppo di giovani di “Varazze 360°”, che sembrava preludere ad interessanti sviluppi e sinergie, è presto terminata.

Alla collaborazione con gli altri comuni e con le nostre Associazioni, si è preferito sostituire una pletora di piccole Pro Loco condominiali e un piccolo stuolo di furbetti legati al loro quartierino e orticello, in uno stillicidio di micro contributi e ancor più micro manifestazioni completamente scollegate tra loro e sconosciute a 100 metri di distanza, che hanno inevitabilmente abbassato ogni livello d’intrattenimento e promozione.

Io credo che soprattutto l’assessore Piacentini abbia mancato di una visione globale del turismo varazzino, disinteressandosi ad alcuni suoi aspetti fondamentali.

E non voglio dare un giudizio sulla scelta delle  principali manifestazioni da lui fatta. Quella, tutto sommato, è consona al suo DNA generazionale,  e sicuramente e naturalmente vicina ai suoi interessi sportivi e commerciali, anche se non in linea con la tipica clientela turistica varazzina, ma è logico ed umano che ognuno, nel suo operato, metta un po’ del suo mondo e dell’ambiente che meglio conosce.

Ma l’elenco degli errori è lungo. Completo disinteresse verso il disastro dell’ufficio informazioni cittadino, reso inattivo, nonostante la nostre reiterate proposte di collaborazione . Mancanza assoluta di una programmazione e di una promozione seria degli eventi, con un totem informativo e uno schermo multimediale desolatamente e perennemente vuoti e muti, e una distribuzione di volantini e locandine porta a porta che sarebbe stata vecchia trent’anni fa.

Una consulta per il turismo, che ci ha fatto rinominare addirittura per due volte, raramente convocata e mai ascoltata.

Un posizionamento del mercato del sabato completamente inadeguato e dannosissimo per il turismo cittadino, e la cocciutaggine di non voler modificare la decisione, nonostante gli evidenti gravi danni che settimanalmente provoca . Collegandomi al tuo post precedente, se un marziano riuscisse ad atterrare a Varazze di sabato (ma credo che la coda che si crea per il mercato coinvolga anche lo spazio aereo), ne scapperebbe subito, a meno che non riesca a parcheggiare l’astronave su qualche tetto della città.

Un’assoluta assenza sui grandi temi urbanistici della città. Ci aspettavamo da lui più attenzione  verso il rifacimento della passeggiata di Levante, di cui, al momento non si riscontra neanche un progetto preliminare. E altrettanto pesante silenzio sul progetto di pedonalizzazione dell’Aurelia, sui lavori per mettere in sicurezza le zone rosse di Varazze, in vista di una possibile costruzione di parcheggi sotterranei, sul disastro del posizionamento della caserma dei pompieri sul fronte mare Varazzino.

Tematiche ampie, che coinvolgono naturalmente tutta la giunta, ma su cui un assessore al turismo preparato deve assolutamente dire la sua.

Ma veniamo alle famose riunioni al Palazzetto dello Sport, che giustamente ti hanno colpito positivamente, per aver portato in Varazze una proposta effettivamente innovativa e lungimirante.

Ti voglio illustrare le mie perplessità al riguardo.

Innanzitutto ritengo velleitario e inutile pensare di portare avanti il progetto di costituzione di un DMO senza il coinvolgimento e la collaborazione delle Associazioni di categoria. Con quattro ingenui volontari, tre furbetti e due amichetti non si va da nessuna parte.

In secondo luogo, come già ripetuto in tutte le sedi, un DMO finanziato da una tassa di soggiorno  che serva ad assumere 3 o 4 esperti di comunicazione, ci sembra un nuovo carrozzone che dubitiamo possa risolvere i problemi turistici di Varazze.

Da decenni le nostre Associazioni propongono la costituzione di un consorzio pubblico privato a guida pubblica ( a quei tempi non si chiamava ancora DMO, e ti dico la verità, questi acronimi inglesi, in una città che parla solo il dialetto, mi fanno un po’ sorridere), finanziato dalla gestione delle entrate derivanti dai parcheggi a pagamento, dalle affissioni, o dalla segnaletica commerciale.

Questo comporterebbe  i seguenti vantaggi:

  • Introiti che finora vengono assegnati a ditte esterne alla città, completamente avulse dal contesto della promozione turistica cittadina.
  • Introiti per il comune da spendere nel capitolo turismo, azzerando di fatto le attuali spese, e alleggerendo il bilancio comunale.
  • Maggior controllo dei servizi sul territorio, perché parcheggi, affissioni o segnaletica turistica sarebbero direttamente gestiti da uffici cittadini.
  • Uso delle competenze del personale comunale per la promozione turistica, che esistono, ma sono attualmente poco sfruttate.
  • Coinvolgimento delle Associazioni e dell’amministrazione comunale in un unico progetto sinergico di promozione ed intrattenimento turistico, indubbiamente efficace.

A onor del vero, devo dire che questa proposta non è mai stata presa seriamente in considerazione anche dalle diverse amministrazioni precedenti. Riconosco che questa mia lettera è troppo prolissa, ma purtroppo le cose da dire erano tante.

E devo aggiungerne una.

Vorrei prevenire quelli che la commenteranno dicendo che stiamo facendo politica, campagna elettorale, ecc. ecc. La lezione delle scorse elezioni ci è bastata, non abbiamo candidati attualmente in linea con i requisiti richiesti dall’elettorato cittadino (e su questo ti stuzzico un po’, perché non provi a individuare i 10 requisiti necessari al prossimo sindaco? Io due o tre osservazioni sfiziose potrei buttarle lì…..), e non vogliamo più buttarci in beghe intestine deleterie per la città.

A noi interessano solo un impostazione di una politica turistica ed economica credibile, e il nostro lavoro, che coincide spesso o sempre con il progresso della città”.

Andrea Bruzzone

 

 

7 Commenti

  1. Palazzo Beato Jacopo…
    non si tratta di fare ipotesi bislacche di comodo come banche, sarti o salumeria…
    basterebbe trasferire il vs. ben poco frequentato ufficio informazioni
    in altra sede, per esempio ritornare dove c’era l’APT nel palazzo comunale che basta e avanza e utilizzare il Beato Jacopo per delle mostre veramente serie ed interessanti con una visibilità centrale.

  2. Complimenti sig. Bruzzone,
    finalmente una voce seria e competente per confrontarsi da parte di una associazione che si ritiene egemone ma invece è semplicemente conservatrice… e priva di idee.
    Una piccola piccola osservazione :
    perchè non cominciate dalla vs. postazione nella sede del vecchio Comune che occupa
    uno spazio centrale del tutto fuori luogo (in tempi di web), che è solo di ostacolo ad un utilizzo ben più razionale della bellissima struttura di fatto ben poco utilizzata.

    • MAH!!!!
      Se la nostra associazione fosse così “egemone”, forse Varazze sarebbe un paese un po’ più turistico……
      A me, più che “egemoni”, sembriamo un po’…..in via d’estinzione.
      Mi dispiace molto quando sento questo astio verso noi albergatori, quasi come se fossimo dei parassiti, o dei prepotenti che comandano la città e la sfruttano.
      Io non so come fosse negli anni 50 e 60, ma posso assicurare che al giorno d’oggi siamo semplici lavoratori che dedicano alla loro attività dalle 12 alle 16 ore al giorno, con ricavi medio bassi rispetto all’impegno, e sicuramente molte difficoltà a tenere in piedi l’azienda.
      Forse, se si riuscisse a superare quest’astio, e a incontrarsi, a provare a conoscere le nostre realtà, molti preconcetti cadrebbero.
      Riguardo al Palazzo Beato Jacopo, avrei piacere di conoscere nuove idee per “utilizzi più razionali”.
      Finchè era in vita l’APT provinciale, l’ufficio informazioni di Varazze, che abbiamo sempre gestito in collaborazione con loro, è sempre stato portato come esempio di perfetta gestione pubblica/privata e di funzionalità in tutta la provincia.
      Riguardo a idee per usi diversi, negli anni, ricordo solo l’ipotesi di affittarlo all’ennesima banca, e credo che a Varazze già ce ne siano a sufficienza, oppure di aprirci lo show room di un sarto, che peraltro non era particolarmente interessato all’idea.

      • Il vittimismo è un repertorio visto altre volte in passato, specialmente quando chi fa la vittima cerca di coinvolgere un gruppo.
        Vorrei sapere quanti e quali sono i fatti a causa dei quali il sig. Bruzzone sente dell\’astio verso gli albergatori di Varazze.
        Penso invece che la maggior parte della gente sappia benissimo le difficoltà che devono affrontare questi lavoratori che dedicano molte ore alle loro attività. La stessa cosa vale anche per i gestori dei bagni marini e per i commercianti.
        Piuttosto è vero che c\’è diffidenza, per non dire un vero e proprio senso di fastidio verso alcune persone che prima si presentano alle elezioni per portare avanti una loro idea di città, e di per sè la cosa è legittima, ma poi dopo che tale progetto viene bocciato dai cittadini, tornano ai loro posti di vertice nelle associazioni, come se non fosse successo niente.
        Lo trovo un atteggiamento vecchio stile, tipico di chi non vuole assumersi le proprie responsabilità per aver fatto scelte sbagliate ed avere coinvolto intere categorie anche loro malgrado.

          • Beh…..direi che la maggioranza dei post di risposta alla mia lettera vanno in quella direzione.
            Forse astio non è la parola giusta, forse è una parola esagerata, ma d’altronde io faccio il cameriere, non lo scrittore, e lascio ad altri di trovare un termine più adeguato, più leggero.
            E ripeto, se fosse solo un atteggiamento negativo verso di me, ci starebbe, non si può certo piacere a tutti, ma purtroppo i pareri si allargano a tutta la categoria, anzi, a tutte e tre le categorie.
            Comunque, ribadisco.
            Non c’è vittimismo.
            Le nostre categorie continuano in ogni modo a cercare di collaborare con l’amministrazione cittadina, come è assolutamente nostro dovere.
            Solo, lasciateci ogni tanto esprimere un parere, dire cosa vediamo intorno a noi, se non coincide con quello che vogliono farci vedere.
            E forse, in questi giorni, in queste sere, in queste notti di Varazze, guardate anche voi un po’ intorno, e chiedetevi se Varazze sta bene, o se potrebbe andare diversamente, per il bene di tutti.
            E non ascoltate me, non ascoltate nessuno, guardatevi intorno e basta.

  3. Chapeau carissimo Bruzzone. Analisi veritiera pienamente calzante. Aggiungo che Varazze avrebbe bisogno di guide a Livello politico,amministrativo,gestione eventi,marketing, a Livello monegasco. Il potenziale l’abbiamo. Tiriamo fuori gli attributi e risaliamo la china. Oggi siamo riconosciuti come la grande decaduta.E Lei lo sa.

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