OT Le regole si stirano non si fanno

Ci sono 37 deroghe al TUB (Testo Unico Bancario) e al Codice civile per consentire il “passaggio” a Banca Intesa delle bance venete. Si scopre che ci sarebbe stata anche una gara tra pretendenti di cui però nessuno sa nulla.

Ci sono 5 miliardi (5000 milioni di euro di soldi nostri) sotto forma di aiuti ed esenzioni fiscali concessi ad una banca privata, che presumibilmente non vedremo più indietro se non del tutto parzialmente.  In altre recentissime occasioni le banche acquirenti hanno dovuto fare un aumento di capitale; in questo caso no sono arrivati tanti soldi pubblici dopo aver perso 15 mesi.

In poche parole non hanno pagato i correntisti, non hanno pagato gli amministratori di questo scandalo, non hanno pagato gli obbligazionisti delle banche interessate: pagheranno i contribuenti pubblici che non c’entrano nulla con questa vicenda.

Non sappiamo come finirà la vicenda Carige ad esempio,  ma a questo punto ci si chiederà da più parti quale strada potrebbe essere seguita.

Paolo Ghibaudo Phd in diritto pubbico dell’economia e della finanza

 

 

2 Commenti

  1. Paolo, non ci sono solo i cinque miliardi (5000 milioni) di esborso di cassa, ma anche 10,3 miliardi (10300 milioni) concessi a garanzia di crediti “in bonis” che non risultassero essere solvibili e c’è il licenziamento senza condizioni di quattromila (4000) dipendenti, tanto per essere più competitivi.
    Ci scommetterei la manina che i 4000 licenziati (probabilmente esodati) non saranno i “meno produttivi” , ma semplicemente quelli che alla banca costano di più.

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