I criteri estetici nell’urbanistica-edilizia. Quanto sono soggettivi?

Tramonto ottobrino su Varazze
Varazze

E’ capitato a tutti nelle assemblee condominiali, di avere di fronte un geometra che ti spiega che per rifare la facciata il Comune ha detto che….”…”.

Ci sono dei criteri oggettivi: ovvio che se è un edificio vincolato dalla Soprintendenza o lo stesso è collocato in un centro storico, alcuni vincoli sono normativi sia regionali che comunali. Fino qui ci arriviamo tutti. Poi, però, la cosa si fa inevitabilmente più vaga almeno per noi un pò ignoranti: è il caso di un palazzo di magari 100 anni fa (per fare un caso concreto) non nel centro storico, per il quale il Comune (chi? come? quando? sulla base di quali parametri e criteri non soggettivi?) vuole che i decori siano mantenuti e non è possibile sostituirli con decorazioni disegnate. La cosa andrebbe bene.

Ma in assenza di tantissimi criteri oggettivi come ad esempio, il mitico “Piano colore” che a Varazze non c’è (quanti anni ci vogliono…), una richiesta anzi che un’altra da parte del Comune porta a differenze di migliaia di euro di spese in più o in meno.  Quali sono dunque, i criteri di uniformità che garantiscono un’oggettività uniforme laddove non interviene la normativa specifica?

Perché dunque, obbligare un condominio a spendere migliaia di euro per restaurare decorazioni di facciata di nessun pregio e poi ammettere abomini estetici come il progetto che fu presentato a sui tempo per quel nuovo palazzo che costruiranno in pieno centro storico di fronte al Palazzetto dello Sport (si spera e così e stato assicurato  rivisto nell’estetica e nello stile).

Quali sono i criteri con i quali si interviene su un tono di colore per una facciata anzi che un altro, e poi si licenzia la distruzione di palazzine liberty e magari costruire abomini stile Sofia (Bulgaria) anni ’50?

 

 

1 Commento

  1. Sei ingiusto. Il nostro beneamato sindaco dice che grazie ai suoi interventi sul personale (???) gli Uffici stanno lavorando alla grande. E poi non ti dimenticare che c’è la consulta del territorio fatta di fior di architetti ingegneri e geometri che si riunisce anche di notte senza avere compensi ma solo per il bene comune che dispensa consigli a tutti. Entro l’anno (quale pero’?) vedrai manifestarsi Piano Urbanistico Comunale, Piano Colore, Piano Casa come se piovesse. Scommetti un caffè?

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