Il processo di de-invernalizzazione a Varazze

Sarebbe una buona notizia. Forse lo è. Complice il Covid e il processo diffusi di lavoro chiamato “smart-working” è evidente a chiunque che oramai la nostra città non si “svuota” neppure a ottobre o novembre, mesi in cui tradizionalmente rimanevano solo i residenti “tradizionali”.

Oggi invece si vedono sempre più persone. anche relativamente giovani che ridotta la loro presenza lavorativa sul posto in Lombardia o Piemonte possono rimanere molti più giorni in quella che fu la loro seconda casa.

E’ un processo certificato anche dalla recente assemblea nazionale degli agenti immobiliari tenutasi a Santa Margherita Ligure e che sta interessando soprattutto la Liguria per via della sua vicinanza all’enorme bacino padano.

Ciò ha contribuito al boom immobiliare ed edilizio che si sta vivendo con la richiesta di “seconde case” che non siano più dei “banali” monolocali da qualche parte ma che assicurino ciò per cui fondamentalmente si compra casa a Varazze.

Il cambiamento sociale e culturale è epocale come purtroppo però, lo è anche lo svuotamento della città storica sempre più vuota di residenti. Forse Varazze centro può diventare un divertificio aperto a tutte le ore ma anche questo ha un costo che sarebbe giusto considerare con più attenzione.

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