Codice della Strada. Distanze minime dai ciclisti. Quando la legge serve per lavarsene le mani. Ma servirà?

Superare una bici sulla carreggiata con distanza minima prevista dal Codice della Strada significherà in teoria non poter mai superare una bici. Inattuabile.

Sta per essere approvata un’ulteriore modifica del Codice della Strada.

Una nuova norma prevede che si possano superare i ciclisti solo lasciando tra l’auto e il ciclista 1,5 metri.

Non giusto. Giustissimo….

Però…ragioniamo: la carreggiata almeno dalle nostre parti della strada più ampia (l’Aurelia SS1) è intorno a 260 cm. Le auto sono larghe circa 200 cm.

Questo significa che se non si vuole commettere una grave infrazione superando la linea continua di mezzadria e rispettare la distanza dal ciclista di 150 cm, NON sarà possibile supare un ciclista praticamente mai.

Nel concreto si andrebbe in auto tra Varazze e Savona (ma vale ovunque) alla velocità di un ciclista, potendo solo seguirlo, ovvero 15/20 km/h. Tutti dietro, incolonnati. Perché?

Perché superare a norma di codice e con le distanza previste costringerebbe a invadere la corsia opposta e dunque commettere un’altra grave infrazione del CdS, mettendo in pericolo chi proviene dalla direzione opposta.

Dunque tutti in coda ogni qualvolta si avrà un ciclista davanti.

Ecco la teoria. Pensata, perché palesemente inattuabile. O forse per le strade belle larghe, a norma di legge, rettilinee. A meno che la legge come sempre in Italia vada interpretata.

3 Commenti

  1. È così in Francia e in Svizzera, che non ha strade più larghe delle nostre. Se non possono superare si mettono comodi ad aspettare che arrivi la striscia discontinua. Se gli italiani hanno più fretta di arrivare al lavoro perché notoriamente più produttivi e più operosi degli svizzeri, possono sempre scendere e correre a piedi, per non dare l’impressione di essere dei pigri lavativi.

  2. Partendo dal presupposto che in Italia, viviamo sempre gli estremi di tutto, anche questa legge, è davvero estrema nella sua irrazionalità, fatta da chi viaggia comodo in auto blu, aereo ecc.Non da persone che ogni giorno lottano con traffico, orari, incidenti, carenza di infrastrutture, soprattutto in Liguria, dove basta un nulla per paralizzare tutto. E’ in effetti molto lacunosa questa nuova legge a mio avviso, proprio in materia di biciclette, che, per un motivo ancora poco comprensibile, non vengono regolamentate nemmeno questa volta, anzi…E’ infatti una regola agli stop, alle rotonde ai semafori rossi, vedere sfrecciare le biciclette senza rispetto di alcuna segnaletica e continuerà a questo punto ad essere così. Pensiamo che cosa accadrà ad un poveraccio sulla propria auto o moto che, rispettando limiti, segnaletica ecc, viene toccato od investito da uno di questi “pirati” a 2 ruote che sono in strada a divertirsi nella stragrande maggioranza dei casi, e questi cadono rovinosamente a terra…da non pensare a cosa ne consegue…Non parliamo poi delle situazioni in cui siamo in aree pedonali o miste, pedonali cliclabili, senza andare lontano, il nostro lungomare Europa. Impercorribile dai pedoni in rilassatezza, le biciclette ti sfrecciano accanto sfiorandoti, esci dai bar, pensando di essere su una passeggiata, e vieni insultato da questi che, ti sfrecciano sui piedi. Di cosa parliamo? Della solita legge fatta male e forse nemmeno a metà, dove si lascia troppo spazio all’ interpretazione di chi indossa la divisa da una parte ed ai maleducati, incivili dall’altra. Per il resto, gireremo con un’asta di legno in auto, che all’occorrenza sporga 1,5m quando vedremo una bicicletta, ma soprattutto quando vedremo le biclette che viaggiano in gruppo occupando tutta la carreggiata, raccontandosi le loro avventure mentre, quasi il resto del mondo, deve andare al lavoro ed ha orari da rispettare

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