E se manca l’acqua potabile? Sottovoce.

E’ notizia di ieri, la convocazione urgente dei sindaci del levante savonese per l’avanzare di un cirsi idrica. Celle Ligure è in crisi idrica conclamata.

Siamo a due anni da uno dei periodi più siccitosi degli ultimi decenni. Celle che non ha alle spalle grosse montagne o piane da cui attingere acqua, capitola.

I consumi di questi giorni sono esorbitanti come si spiega anche nell’articolo di Savona news e l’acqua è poca. Difficile sapere quanta autonomia hanno Varazze e Albissola ma certo la situazione è già critica a fine giugno.

Se a Celle Ligure ieri i consumi sono stati esorbitanti nell’ultimo fine settimana ad ammisisone della stassa sindaca, possiamo solo immaginare a Varazze. Giardini, piscine, yacht in porto, autogrill, bagni marini insomma una montagna di acqua potabile che scorre via senza alcun problema.

Saranno i sindaci a valutare se e quando razionare l’acqua potabile.

Chi arriva in spiaggia e si fa 10 docce in un giorno (le docce sono gratis nelle spiagge pubbliche) o si lava il ponte della sua barca da 15 metri, il problema “giustamente” non se lo pone. Neppure quello che si riempe la piscina di casa o che bagna gli orti formato campo da calcio lo fa. “Tuis commodis in primis. Deinde aliorum.” come diceva Seneca.

Eppure il rischio di rimanere a secco quest’estate è significativo. Per lo meno di avviare razionamenti. Celle Ligure è la prima ad essere andata in crisi e già ieri sono intervenute le autobotti.

E’ stata convocata una riunione urgente tra i sindaci del levante. Il sindaco di Celle Ligure ha lanciato un appello a contenere i consumi.

In realtà, nessuno vuole preoccupare le decine di migliaia di turisti e abitanti di seconde case e dunque si tirerà avanti il più possibile. Anche solo una richiesta di utilizzare meno acqua potabile e fare attenzione a non sprecarne risulterebbe fastidiosa e fautrice di feroci polemiche.

Insorgerebbero Bagni marini, ristoranti, affittacamere lamentando danni da un annuncio improvvido e disincentivante. Insorgerebbero turisti e residenti.

Al peggio – penseranno alcuni -si farà come ad Andora dove per la modica cifra di 700.000 al mese si è affittato un dissalatore.

L’acqua non si spreca di norma. Certo, fino a quando non sarà eventualmente razionata (speriamo ovviamente di no), chiedere di lavarsi i denti in fretta per risparmiare acqua sarà un invito respinto al mittente.

A fronte degli sprechi clamorosi di acqua potabile, chiedere di lavarsi i denti in fretta risulta oggettivamente offensivo.

La verità è che manca totalmente una cultura dell’acqua perché in realtà ne abbiamo sempre avuta tanta e per noi non è mai stata una risorsa preziosa. Ora lo sta diventando.

Eppure se giri il mondo, la prima cosa che trovi nelle camere di albergo è il bigliettino che invita gli ospiti a non sprecare acqua.

Per ora si va avanti tutta. Poi si vedrà.

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