Quella concezione delle regole un pò così

La domenica è possibile parcheggiare dove mai  si potrebbe perché semplicemente vietato. Siccome è domenica e c’è tanta gente, allora si può. Ciò è prassi a Varazze. Ma è ciò che ci serve davvero? E’ quello che serve perchè tutti in questa città abbiano la percezione che le regole si rispettano per rispettare tutti (compresi i passanti che rischiano gambe e garretti)?

Ci si chiederà di conseguenza: perchè alcuni devono pagare un parcheggio tutto il giorno, quando altri possono lasciare la macchina dove non si può e senza alcun rischio di infrazione anche se l’infrazione c’è?

Tutti noi vediamo l’Aurelia in zona Nautilus trasformata in parcheggio extra e abusivo, come il tratto di strada interna che va dalla Mola a San Domenico. In questo caso addirittura il parcheggio è permesso direttamente sulle aree riservate (con la vernice) ai pedoni con oggettivi e documentati rischi per i passanti.

Molte cose appaiono così in questa città: non si può. O meglio non si potrebbe ma… forse si può perché non si può fare diversamente. Certo parliamo “solo” di parcheggi. Ma è normale che ci si comporti così in una città civile e ben amministrata? E’ normale che si possa parcheggiare dove non si può con un tacito consenso? Qual è il confine del rispetto delle regole? Che valore hanno le regole? Perché devono valere solo per alcuni e solo in alcuni giorni? Se parcheggio lì, il martedi è multa assicurata.

Quello che più preoccupa è la mentalità che sta dietro. Una mentalità che si può definire con serenità “bizantina”, ovvero  che trova soluzioni inutilmente complesse che portano sempre dove si vorrebbe andare. Troppo facile la risposta a questa situazione: “vogliamo rifare il Nautilus così ci saranno i parcheggi!” Ecco, allora la solita ristrutturazione come unica panacea di tutti i mali. Troppo semplice, troppo facile. E i parcheggi decentrati? Quattro anni e mezzo e il nulla su questo argomento se non proclami.

Io direi di cominciare a dare dei segnali che le regole a Varazze si rispettano e non si interpretano a seconda delle situazioni. Difficile? Sarebbe già un bel passo avanti invece che all’indietro. Perché altrimenti è una strada che porta in un vicolo cieco, il vicolo dell’arbitrarietà.

Ed è molto cieco. Il vicolo.

 

 

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