1500 metri cubi di acqua potabile buttati via

Ci sono piccole cose, che hanno un significato che va al di là di quello strettamente materiale.
Presso la spiaggia libera della Villa Araba esistono bagni e docce gratuite per chi usufruisce della spiaggia pubblica (che non è presidiata a differenza di altre in centro città).
Bene.
Il problema è che la doccia è totalmente gratis e dunque disponibile in base al buon senso di chi la usa. C’è chi fa doccie decine di volte in un giorno. La coda è perenne e la lunghezza della doccia “no limit”, se non fosse talvolta per la gente in attesa. Lo spreco di acqua potabile è davvero notevole, in stagione estiva e in periodi non facilissimi per le risorse idriche. Per altro, è interdetto l’uso di saponi ma questo divieto è poco più che folcloristico.
Da una calcolo neppure troppo approssimativo, una doccia di acqua potabile utilizzata in questo modo, eroga almeno 3000 metri cubi di acqua di cui la metà sprecata.
L’utilizzo pubblico richiede anche regole comportamentali e di rispetto del bene comune e se questo non c’è per ignoranza o insensibilità, occorre creare le occasioni perchè si “risvegli”.
A mio parere sarebbe educativo, disporre della doccia con una piccola cifra simbolica (10 cent? 5 cent?) per responsabilizzare nell’uso di una risorsa così preziosa. Le cifre ricavate sarebbero poi utlizzate per miglioramenti ambientali o forestazione delle nostre colline.
Il tutto spiegato con un bel cartello in 4 lingue che spiega anche che è importante non sprecare acqua potabile in assoluto e per la collettività che ivi ci abita o frequenta. E magari, infine, indicando a cosa serviranno i soldi raccolti.
Ovvio che non è una questione economica ma 1500 cubi di acqua che deve pagare la collettività per l’utilizzo di chiunque, meritano più attenzione.

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