Tralasciando per un momento il tema della gestione dei parcheggi pubblici sui quali abbiamo scritto molto senza alcuna risposta se non imbarazzati silenzi, la questione di fondo è più fondamentale.
La questione in un’ottica strutturale, come ha evidenziato questa volta correttamente anche il M5S locale, è fino a quanto parcheggi? Quanti ne vengono richiesti, ovvero cercando di rispondere alla domanda temporanea di posti auto? Oppure è più utile tentare di “guidare” l’offerta (di posti auto), scegliendo con una politica pubblica di evitare che il territorio venga mangiato per un buon 40% dalle auto e piuttosto, organizzando sistemi di accesso alla città, facilitati ed economici almeno in alcuni periodi dell’anno?
Perchè ad oggi non abbiamo mai perseguito con coraggio e determinazione il perseguimento dei parcheggi di interscambio?
Perchè forse pensiamo sia un tentativo inutile?
Perchè sarebbe un progetto antieconomico o che contrasta con usi e costumi consolidati?
E’ probabile.
Tuttavia governare significa, non sempre seguire i desiderata quotidiani della gente, ma sapere progettare vedendo un pò più in là del quotidiano.
Sappiamo che le abitudini cambiano con il tempo ma cambiano anche se aiuti a cambiarle con proposte, convenienze, comodità e logiche ambientali.
Costruire un ampio parcheggio di interscambio in località Salice sarebbe un errore? Neppure se servito con bus bavetta continui?
Può essere.
E se si rendesse gratis la permanenza lunga in un’area e si aumentasse il costo nelle zone centrali (non per i residenti)?
Se all’uscita dell’autostrada si pubblicizzasse adeguatamente l’esistenza del parcheggio gratuito e della navetta?
Certo si perderebbero parte degli incassi dei parcheggi a pagamento. Può essere.
Ma se non si prova o almeno si provano idee diverse, non lo sapremo mai.
Ecco perchè governare significa anche avere, almeno qualche volta, il coraggio dell’impopolarità temporanea, ammesso che impopolarità vi possa essere.

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