Piano sulla bellezza come valore. Varazze va difesa meglio.

Renzo Piano al Senato il 29.09.2016 Da “italiano cosmopolita per natura e per scelta ma profondamente italiano – ha aggiunto – ho l’impressione che in Italia si sia assuefatti alle bellezze del nostro paese. Non la bellezza dei monumenti ma la bellezza dei cento, mille borghi, in particolare dell’Appennino”. Gli italiani sono “custodi disattenti” che si accorgono di questa bellezza “solo quando ci crolla davanti”. Questa bellezza è stata “ereditata e dobbiamo portarla ai nostri figli e nipoti. E’ una responsabilità che abbiamo molto forte, rischiamo se non stiamo attenti di essere degli eredi indegni, per questo ci vuole un progetto di lunga durata” che coinvolga anche le scuole e i giovani, perchè l’Italia “è un paese bellissimo ma fragilissimo”.
Evidentemente quando affrontiamo la necessità urgente di garantire anche alla nostra città, la garanzia di mantenere un minimo di quei canoni di bellezza che il passato ci ha lasciato in eredità, non sbagliamo di molto. Pare evidente a tutti l’urgente necessità di rivedere molte delle scelte fatte nel recente passato (ricordo solo per fare un esempio, l’ok dato dalla Commissione urbanistica comunale all’UFO costruito su un palazzo dell”800 in piazzetta delle barche, in pieno centro storico), e pare altresì evidente, che  altri rischi si stanno correndo ad esempio, con la progettazione di Piazza Dante, ovvero nella speranza che questo progetto, secondo me non prioritario, finisca in mano a qualche progettista con un ego talmente smisurato da “sognare” di lasciare la sue firma indelebile su un tessuto urbano storico già abbastanza bistrattato da scempi precedenti. Vediamo. Speriamo bene (e vigiliamo).

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