Urbe, gli immigrati economici dove li metto? A Varazze

E’ notizia di ieri che dieci immigrati richiedenti asilo politico (uno su 20 mediamente ne ha effettivo diritto) collocati ad Urbe, sono stati spostati a Varazze, dove ve ne sono già circa un centinaio, ovvero il triplo di quanto previsto come limite massimo dal Ministero dell’Interno e ANCI.  Una decisione senza senso, a fronte di centinaia di Comuni che fanno finta di niente e che ostacolano pacificamente le decisioni impositive della Prefettura che è costretta a collocare un flusso di persone senza controllo.

Una follia logica, operativa, e  a medio e lungo periodo anche sociale ed economica. Nessuno è contrario all’immigrazione perché nessuno vive sulla luna.

Un conto però è creare i necessari e doverosi corridoi umanitari per popolazioni come quelle siriane alle quali è dovuta l’ospitalità e un conto ricevere centinaia di migliaia di ragazzi (sono oltre l’80%) che  non hanno interesse a vivere  nel loro Paese e preferiscono cercare di trasferirsi illegalmente nella placida Europa dove – comunque vada – il livello dei servizi garantiti è inimmaginabile.  Abbiamo così scoperto il flusso in Italia non di siriani (sono andati tutti o quasi in Germania) o irakeni ma di nigeriani, senegalesi, guineani ecc. ovvero di Paesi dove non si può parlare di stato di guerra in alcun modo. Che poi siano Paesi difficili nessun dubbio, ma ciò non può essere motivo sufficiente per avere diritti di rifugiato politico.

Così Varazze è diventata a livello locale e regionale una delle mete preferite di queste destinazioni, ovviamente in proporzione alla risicata popolazione locale. Bisognerà allora, cominciare a capire il perché e quali sono le motivazioni, anche perché non è un gioco. Non è vero che al Comune direttamente non costa nulla, perché vi sono molti costi indotti (spese sanitarie, scolastiche, sociali) che di fatto sostiene il Comune e che solo in parte sono rimborsate.

Vi sono situazioni come l’Hotel Ancora che devono ancora essere chiarite, e sulle quali vi è stata un’azione d’imperio. No, non va bene che Varazze debba essere sempre in prima linea e non va bene che non si sappia perché la città è esposta molto, molto di più delle altre. Ci si chiede legittimamente soprattutto cosa sta facendo  l’Amministrazione chiusa nell’assoluto silenzio. Perché non è vero che il Comune è sempre e sempre e solo passivo su queste decisioni, altrimenti non si spiegherebbe perché a Varazze siamo oltre ogni limite fissato e in altri Comuni nulla accade. Oppure no?

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