Varazze. Cose in grande. Ma le “cose in piccolo”?

Jpeg

Varazze, il sacro furore delle iniziative che teoricamente hanno grande  attrattività è vivo. Molte le iniziative, alcune interessanti altre che danno l’idea di una certa approssimazione. Il problema non è però quello, o almeno non è quello principale. Per proporsi e farlo con una logica, con una strategia precisa, occorre definire la logica e scegliere la strategia. Forse è stato fatto, forse no ma su questo torneremo…

In ogni caso occorre un’attenzione più forte per dare qualità diffusa, piuttosto che quantità a prescindere. Non perchè la qualità sia più “fine” e la quantità “da disprezzare” ma perchè se non comincia con la qualità organizzata in modo strutturato, non vai da nessuna parte.

Un esempio? Le strategia sui parcheggi che non vuole dire fare i parcheggi aumentando i posti auto in centro, a prescindere. Stiamo gonfiando la città di posti auto: è la scelta migliore? Qualità vuole dire dare sicurezza e controllo del territorio. Basta girare un pò per la città e si trovano persone realmente inferocite, perché ti fanno capire di avere la chiara sensazione di essere abbandonate. L’Oratorio di S.Bartolomeo ad esempio è ridotto nel suo retro in condizioni pessime, in un posto dove mi racconta la gente del posto, si gioca notte tempo a tirare i sacchetti di spazzatura sul tetto dell’Oratorio stesso. La passeggiata Europa perennemente aperta al transito di chiunque, spesso sporca, senza che sia assicurata la sicurezza minima lungo i 4,3 km di lunghezza. Solo sabato, due bivacchi con tanto di fuochi e wurstel al grill nelle spiagge più a levante. Una sbarra spalancata ad un

flusso incontrollato di persone senza alcuna verifica  di giorno e di notte… e poi dovremmo convincere che si tratta di un parco naturale? Non scherziamo. Anche perchè è così da moltissimo tempo e nulla di serio è realmente accaduto tranne forse un paio di cartelli di latta.

 

Un treno a gasolio che va avanti e indietro con il quale mai nessuno si è posto l’obiettivo di fare una programmazione più seria e ambientalmente compatibile (ma questo è solo un esempio, per quanto banale) . E questa è la punta di diamante, il bene turistico sul quale giuriamo di puntare ad occhi chiusi. La sensazione per alcuni è che spesso si aspetti il degrado per intervenire magari con progetti ad hoc. Ma perchè? Già, perché questo modo di agire? Secondo me, la risposta sta in una lacuna  di cultura politica, di capacità di programmazione politica ancora prima che amministrativa, di strumenti manageriali che non sono  presenti. Forse si vogliono aspettare anche qui i periodi pre-elettorali, il dubbio legittimo sovviene. Perchè quelle elencate sono piccole-grandi cose che non possono essere nascoste neppure da questioni finanziarie, visto che questo Comune continua a macinare anno dopo anno attivi in bilancio che nascono da contributi fiscali elevati.

Certo, si ripete come un mantra che i problemi sono tanti (vero, ma occorre anche metodo ed organizzazione, aspetto  che latita in Viale Nazioni Unite) e soldi (quelli ci sono). Ecco, allora occorre sbrigarsi, perchè i miracoli tre mesi prima delle elezioni non servono più, neppure a vincere le elezioni.

1 Commento

  1. Le “Cose in piccolo”, come la storia insegna, verranno fatte sei mesi prima delle prossime Amministrative.
    Sarà un fiorire di piccoli cantieri…
    asfaltature, segnaletica orizzontale, verticale, messa a norma di marciapiedi per i portatori di handicap, qualche albero piantato sulla passeggiata…
    Per dirla alla ligure: stuccu e pittua fan bela fegua…
    Dopo di che, se la premiata ditta Bozzy & Fhilippe Le Lampion si ripresenterà unita alle elezioni “governerà ” per altri cinque anni, altrimenti i giochi si riapriranno per tutti😇.
    Propendo per la seconda solizione; due galli in un pollaio sono troppi😆😆😆

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