Varazze, immigrazione e buonsenso.

Sovvenzioni o no? La questione non è secondaria
Quando non si capisce più molto. Sovvenzioni o no?

Dopo tre anni di politiche immigratorie assenti, come previsto arrivano i conti da pagare sotto la peggiore forma possibile ovvero l’aumento delle reazioni sociali a quelli che, a torto o a ragione, sono considerati “privilegi” per gli immigrati economici che in questi tre anni sono sbarcati in Italia.

L’Italia non è la Germania. E’ in recessione da più di 10 anni ed è mal messa. Anzi, è molto mal messa socialmente ed economicamente

Dunque, iniziano purtroppo  i veri problemi, ovvero la gestione pratica della vita del milione di persone di cui,  una parte consistente si è fermata negli ultimi tempi in Italia, non potendo andare in altri Paesi europei. I problemi si chiamano casa, assistenza sanitaria, lavoro, scuole, integrazione, politiche religiose ecc.

Con la casa si è iniziato con il piede sbagliato: in poche parole secondo la contestata circolare del Ministero degli Interni, se si occupa un edificio per “la casa” si ha “diritto” ad essere trasferiti in uno pubblico,  che il Comune deve mettere a disposizione. Le conseguenze logiche sono ovvie: è come se a Varazze, si occupasse la ex sottostazione elettrica e poi il Comune dovesse trovare sistemazione in locali o immobili pubblici.

Tutto bello. Ma a quelli che sono in graduatorie per la casa da 20 anni, cosa gli raccontiamo? Saranno d’accordo? Manifesteranno per i loro giusti diritti? Chi viene prima?

E’ solo un esempio, in una situazione di risorse ridotte,  che esaspera tutto. A Varazze oramai spendiamo circa 300.000 per la gestione dell’immigrazione. Soldi che solo in parte saranno rimborsati ai contribuenti residenti. Giusto? Sbagliato? Quanto è stato tolto in termini di servizi sociali o a quanto si è rinunciato in servizi sociali  (possibilmente un po’ più moderni) per i varazzini?  Condividiamo tutti il “quantum”?

Altra questione è la devianza sociale: inevitabile che stando ai margini della società una parte (piccola ma certa) di immigrazione sarà assorbita come manovalanza dalla criminalità. Sullo spaccio e la prostituzione già ci sono segni evidenti. Come si reagirà quando i reati saranno percepiti come crescenti?

Come vedete la questione non è cos’ banale come i Tg nazionali descrivono…

p.s. Più in piccolo per noi a Varazze rimane il mistero del 2,5 per mille. Ricordo che in una conferenza stampa su Facebook,  pochi settimane fa,  il Sindaco Bozzano ci ha spiegato che la quota del 2,5 per mille di immigrati non esiste. Deduco che sia  valida in tutti i Comuni d’Italia e anche per il Ministero degli Interno ma a Varazze no. Siamo al 6 o 7 per mille. Anche questo rimane un problema irrisolto.

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