Le tante aree grigie della città. Rebus.

Via Correnti

In questa città ci sono molte aree grigie come le definiva il sociologo Altieri, ovvero situazioni dove il non permesso è possibile (forse).

Sui parcheggi ad esempio. Ma anche su altre cose. Spesso un rebus .

Ad esempio: i giardini di Via Cesare Battisti sono da sempre e palesemente dei giardini canini ovvero dove i cani possono essere portati senza problemi. In teoria sarebbe vietato ma nei fatti è assolutamente tollerato. Può stare bene, non mi preoccupa affatto, però lo si dica e lo si regoli invece di lasciare zone grigie appunto, di “vedo ma non ti vedo”.. perché poi alla fine si rischia di confondere il grigio con il bianco o il grigio con il nero. Stessa logica dei parcheggi tollerati la domenica e il sabato in zone dove non è ammesso il parcheggio come già evidenziato in vari post di PdV: anche qui…si vuole fare parcheggiare quasi ovunque in zona Mola..lo si faccia ma dove è scritto che la domenica sì tollera e il mercoledì no? Perché se prendo la multa il mercoledì e non la domenica che senso ha partendo dal presupposto che in realtà le condizioni non sono cambiate (divieto di parcheggio)? Quante altre situazioni grigie ci sono in città?

Va beh…qualcuno chiarirà. Sono queste dunque, le aree grigie che lasciano spazio a molta confusione nella migliore delle ipotesi.

Un’ultima nota sulla qualità urbana: se il palo del parcheggio si spezza, magari piuttosto che cementarlo a 120 cm di altezza lo si potrebbe saldare al moncherino di palo rimasto o no? Piccole cose?  Forse ma sempre grigio è…o se preferite un rebus.

 

1 Commento

  1. Appunto!
    Dalla Baia del Corvo ai Piani d’ Invrea sembra si stiano componendo le frasi del rebus…
    Il parcheggiatore 4.0 della GestOPark continua imperterrito a dire che TUTTO il piazzale è a pagamento, eccezion fatta per la parte alta che a suo dire è privata.
    Ma privata de che? Del selciato forse… Stante che già la precedente giunta nel progetto di riqualifica aveva individuato tale area come zona giochi e pic-nic.
    Certo che con i turisti ci facciamo proprio la figura dei miseri.
    Qualcuno, a Palazzo e/o presso GestOPark ha la cortesia di definire una volta per tutte quello che si puote e non si puote.
    O forse perché, essendo le cose fatte sul filo del detto e non detto, qualcuno ci guadagna (in maniera POCO TRASPARENTE) e non vuole prendere posizione?

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