Retroporto zona T1: dove siamo rimasti?

La premessa è doverosa. Sono un cittadino qualunque e non sono addentro alle stanza del potere amministrativo.
Succede così che ho una grande confusione in testa sulla questione della T1 (ovvero dell’area dietro i cantieri ex Baglietto) dove stanno costruendo dopo 8 anni di attesa dei palazzi per seconde case.
Per esempio ricordo che:
1. il progetto prevedeva due o tre piani interrati di parcheggi sotto i palazzi in costruzione, di cui una parte di uso pubblico.
Pare che si temessero infiltrazioni dal mare (? così si disse) e i tre piani di parcheggi sarebbero diventati uno solo e credo tutti collegati alle abitazioni in costruzione
2. i parcheggi pubblici sarebbero stati dirottati occupando una metà del campo sportivo ex Pino Ferro (lato cimitero) con la costruzione di un parcheggio multipiano.
In questo modo rimarrebbe di quell’area pianeggiante preziosissima e di proprietà pubblica, solo l’equivalente di metà campo sportivo utilizzandone il 50% per parcheggi non sotteranei.
3. gli oneri di urbanizzazione nel tempo sono stati ridotti, con la concessione di più rateizzazioni piuttosto che il versamento al ritiro della licenza per costruire.
Dagli oneri sarebbero stati tolti circa 500.000 euro in cambio della demolizione di una parte dei cantieri proprio a cura del costruttore dei nuovi palazzi. Prezzo della demolizione congruo? Probabilmente si , non è certo il mio lavoro per dirlo.
Questo è quello che ho capito io ma probabilmente sbaglio.
Di fondo la questione si ripresenta spesso: se hanno fatto queste concessioni evidentemente si potevano fare. Tuttavia, nel merito è doveroso chiedersi se si è fatto il massimo ovvero ottenuto il massimo in tema di interessi pubblici salvaguardati oppure si poteva ottenere di più e meglio?
Questa domanda, ammesso che interessi a qualcuno oggi, ha delle risposte che spesso si posizionano in un’area grigia (del “forse sì” oppure del “forse no”) che non danno certezze in un senso o nell’altro.
La verità è che queste operazioni in Italia hanno introdotto nella trattative per trovare gli equilibri tra interessi comunali e quelli privati, criteri solo parzialmente oggettivi, per cui non ti resta che fidarti, crederci e immaginare che la parte pubblica abbia davvero fatto il massimo.
Nella vicenda T1, nel tempo, il progetto ha subito sostanziali modifiche in termini di oneri cambiando anche radicalmente le condizioni.
Bene? Male? Direi bene perchè anche su questo i cittadini di Varazze hanno accolto positivamente gli accordi chiusi con l’imprenditore e lo hanno detto anche con il voto.
Io rimango della mia idea: concedere la possibilità di fare mini-appartamenti di 42 mq (altra concessione all’imprenditore) per quanto venga incontro alle richieste del mercato immobiliare lombardo, rimane un errore che se amplificato aumenta le probabilità di trasformare la città in una città sempre più spopolata e priva di residente veri.
La politica qualche volta può avere il coraggio di andare anche contro le richieste del mercato senza per forza adeguarvisi, altrimenti la politica a cosa serve davvero….?
Ma anche questa è evidentemente una mia opinione personale che forse si è rivelata non realizzabile.

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