Ponte Morandi: un prezzo per tutti. Anche per Varazze. E poco senso dell’opportunità.

Ponte Morandi e Varazze: storie incorciate

Il pensiero va ovviamente, alle persone che il destino ha fatto trovare là, in quel momento, in quel giorno. Ci siamo passati tutti migliaia di volte, io per primo pochi giorni prima di quel 14 agosto.
Ricordo le promesse: tra 12 mesi il ponte sarà pronto. Non è stato così ma era prevedibile. Ci vorranno almeno altri 12 mesi se non di più, compresi gli infiniti adempimenti burocratici, di collaudo ecc. ecc.
Perché la burocrazia in Italia vuole sempre la sua quota.
Anche Varazze ha avuto la sua parte nella tragedia e nel soccorso. Collegate a Varazze alcune delle storie interrotte il 14 agosto 2018, di Varazze tanti soccorritori che hanno dato il massimo, facendo il loro dovere in modo davvero esemplare.
A Varazze, come a grande parte delle Riviera, ovviamente anche gli enormi disagi. Personalmente conosco imprenditori, che abitano nella nostra città, che hanno lasciato Genova e le imprese perché logisticamente non era possibile andare avanti, optando per la pianura.
Noi che pur abitando a 12 km dalle prime case di Genova, abbiamo pagato le autostrade per Genova e continuiamo a pagarle perché il mondo deve andare avanti o forse perché “Atlantia”, la società concessionaria dei Benetton deve presentare i bilanci con i soliti avanzi miliardari.
Il poco senso dell’opportunità è dettato dalla presenza oggi, dei vertici al gran completo di “Atlantia” alla commemorazione a Genova. Il segnale è chiaro: siamo qui perché anche noi siamo i danneggiati.
Non è così è ovvio, e i parenti hanno fatto bene ad alzarsi e andarsene. C’è un limite a tutto.
Perché c’è una bella differenza tra mandare una rappresentanza e magari presenziare umilmente tra il pubblico e invece presentarsi in pompa magna dall’Amministratore delegato in giù con tanto di auto blu..
Per altro, hanno già vinto da tempo: “Atlantia” la corazzata che produce miliardi, rimarrà, anzi macinerà utili miliardari grazie a concessioni clamorosamente favorevoli. Lo abbiamo scritto più volte e PRIMA del Morandi: l’autostrada tra Savona e Genova NON è un’autostrada e pagare un pedaggio è una VERGOGNA. Non ci sono corsie di emergenza, nulla di nulla. O meglio c’era, ma nel silenzio assoluto, la corsia di emergenza è stata convertita in corsia ordinaria per fare passare più auto e camion, in poche parole per fare più traffico.
Prima il traffico e poi la sicurezza?
Abbiamo scritto, PRIMA del Morandi di ambulanze tra Varazze e Genova dirette al San Martino o al Galliera, bloccate su autostrade intasate, SENZA corsie di emergenza e il rischio concreto di perdere vite per questo motivo.
Sono i prezzi che non vedete ma che anche la Comunità di Varazze paga. Non li vedete, ma ci sono.
Però pare abbia vinto Atlantia. E forse, ma dico forse , tra 20 anni dopo l’ultimo ricorso in Cassazione, ci saranno dei colpevoli (se ci devono essere) i cui nomi e responsabilità poco importeranno anche solo per il fluire del tempo. Manca un’eticità di fondo in questo Paese. E questo ha il suo prezzo, soprattutto per le persone oneste.

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