La palazzina Baglietto è venuta giù. W la palazzina.

Ricostruiamo in breve perché è stata abbattuta e perché ci hanno piazzato una caserma dei VVFF

Circa 20 anni con la liquidazione della Ferrari dei mari nota in tutto il mondo ovvero la Baglietto (un pò come se Maranello avesse chiesto di allontanare la Ferrari e anche questo fu un record tutto varazzino), si apriva il “grande sogno”.

Il “grande sogno” intravisto dall’allora sindaco Busso, era quello di potere prolungare la passeggiata di ponente da sempre bloccata dai cantieri navali.

L’idea era semplice: sbaraccare i cantieri trasferendoli nelle nuove aree portuali, utilizzare i volumi esistenti per immobili di pregio (es. albergo) e prolungare in modo rettilineo la passeggiata.

Nella zona del campo sportivo invece si sarebbe realizzata la famigerata “piastra dei servizi” ovvero un edificio multipiano che avrebbe dovuto ospitare VV.FF, Protezione civile, Croce Rossa, parcheggi e per finire pure il campo di pallone all’ultimo piano.

Come tutti i progetti perfetti si arenò alla grande. I particolari sarebbero lunghi ma tutto andò a catafascio. I cantieri navali non ne volevano sapere si togliere le tende, la Croce Rossa e la Protezione civile trovarono sedi definitive, l’area del campo sportivo sarebbe stata destinata ad area parcheggi ad asservimento della T1.

Rimase così il cerino dei VV.FF. che senza una caserma minacciavano di ritornare con il distaccamento a Savona o peggio a Cogoleto/Arenzano.

Spinti dalla necessità, con l’Amministrazione Bozzano, si arrivò ad una soluzione emergenziale che contraddiceva le logiche e i grandi giochi urbanistici: collocare una caserma dei VV.FF sul lungomare. Si chiesero i finanziamenti e con gli anni (molti anni) alla fine arrivarono e non si potè certo più tornare indietro dicendo “scusate abbiamo cambiato idea, ci sarebbe un’altra sede per voi”. Davvero troppo tardi.

Eppure , un’altra sede per i VV.FF in realtà ci sarebbe stata, ad esempio la stessa in posizione strategica dove si trova ora. Ma i buoi erano scappati e dunque….

Bisogna certamente essere contenti che un presidio dei VV.FF ora permanente rimarrà in città. Una delle poche cose (es. scuole superiori, GdF, Giudice di Pace ecc. ecc.) a livello provinciale (che Varazze non ha perduto in questi tre decenni. Il costo urbanistico tuttavia è grandissimo: diciamocelo tra noi….la caserma sul lungomare è un suicidio urbanistico in una qualunque città che abbia ambizioni serie di migliorare il proprio tessuto urbano.

Anche perché una caserma dei VV.FF (questo non ve lo hanno detto) ha delle precise esigenze di viabilità da fare rispettare e pur sempre una caserma è.

Ma sappiamo bene – anche leggendo i dati delle migliaia di lettori che leggono i nostri post – che questi temi interessano poco in nome del “tutto subito e poi si vedrà”.

Entro 18 mesi circa diventerà la palazzina che ci dobbiamo aspettare. Tutto ciò lascia aperto in un città il tema dell’utilizzo del campo sportivo. Ma PdV ne parlerà in un’altra occasione.

2 Commenti

  1. Manca una progettazione che interessi tutta la città. Vengono fatte operazioni edilizie senza pensare alle conseguenze che avranno sull’intera popolazione. Questo è tipico di una politica VECCHIA che si preoccupa soltanto di non scontentare i suoi sostenitori.

  2. C’è ancora una cosa da dire.
    Con il trasferimento delle lavorazioni del cantiere a Spezia e la cessione del marchio Baglietto, Vitelli, soggetto che ha realizzato e gestisce tutt’ora la Marina di Varazze (cioè il porto), ma soprattutto è proprietario di cantieri che producono yacht, vedi marchi Azimut e Benetti, di fatto ha avuto un vantaggio economico non avendo più un formidabile concorrente che, come ha definito lei, era la Ferrari dei mari.
    Complimenti a Busso e ai sindaci succeduti (Bozzano per ultimo) che hanno realizzato questo capolavoro.

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