Ore 10.00 del 1° gennaio, si parte. Direzione Cogoleto. Obiettivo smaltire calorie. Tanta gente sulla passeggiata alcuni, poi i soliti con i cani dall’ottima salute nei passeggini per bambini con lenzuolini e coperte ricamate. Sociopatologia. No comment.
Passeggiata affollata fino alla baia del Corvo poi la gente si dirada. Le prime gallerie trasformate in questi giorni in latrine con carte e fazzolettini di carta abbandonati. Si sa, il buio solletica la vescica. Peccato il colpo d’occhio è brutto. Si passa la zona del sesso libero, notissimo luogo di incontri all’aperto. Si arriva dopo 150 metri agli scogli neri dove il fondo della passeggiata assomiglia a una pista da cross.
Nel complesso tutta la seconda parte della passeggiata è attraversata da varie cicatrici di cemento e oggi anche in catrame nero rendendo il fondo impercorribile per ciclisti non esperti e pattinatori. Anche i camminatori e i runner devo fare molta attenzione per preservare caviglie e ginocchia. Molti si chiedono come si possa – l’idea è buona in teoria – collocare opere d’arte sulla passeggiata quando la stessa si presenta in modo ancora precario. Domanda piena di buon senso.
Manca un fondo accettabile, mancano le telecamere di sicurezza, mancano i raccoglitori di rifiuti differenziati. Queste sono le priorità.
Tra una gincana e l’altra si arriva a Cogoleto ai 12 km/h di media e molti sono i cogoletesi che si avvianno verso la passeggiata che come noto insiste tutta sul territorio comunale di Varazze (con il costo di gestione interemente a carico di Varazze). Alle 10.25 prima di invertire la corsa dal gabbiotto di noleggio delle bici il pensiero va alla piccola ma non piccolissima economia cogoletese che insiste sulla nostra passeggiata. Sarebbe davvero il caso di sedersi al tavolo con l’amministrazione cogoletese per costruire sinergie insieme ( investimenti sui servizi) sulla passeggiata? Certamente sì.
Si torna indietro. Fino al Calaloca solo genovesi poi si passa al misto fino alla Baia del Corvo, per infine ritrovare solo passeggiatori secondo-casisti e turisti di giornata partiti da Varazze.
Incrocio bici che viaggiano ad oltre 50 all’ora quando il limite già elevato sarebbe 30 km/h. Quando c’è molta gente come oggi i pericoli ci sono, basta uno scarto del pedone o uno spostamento improvviso dei cani talvolta non al guinzaglio per creare un serio pericolo di collisioni dall’esito incerto.
Ore 10.48 e si arriva a Varazze: molta più gente di un’ora prima, la città si è risvegliata e tra pochi minuti è in programma il Cimento del 1 gennaio, il più antico della Liguria e quest’anno eccezionalmente coperto dal Tg3 Liguria dopo molti anni.
Arrivato. 10,3 km in 51 minuti. Tutto sommato le conseguenze dei vari cenoni sono stati limitate. Bene così.
Buon anno a tutti!
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