
Le “condanne” della città: un mercato immobiliare che urla di fame
Nella foto i lavori incorso degli edifici T1 bis in costruzione dopo 15 anni di attesa.
Come noto Varazze per motivi soprattutto logistici rispetto all’entroterra lombardo è uno dei Comuni turistici dove il prezzo a metro quadro è più alto.
Ciò sta comportando una mutazione identitaria pesante per la Comunità locale di cui abbiamo già trattato altre volte.
(https://www.parliamodivarazze.com/2025/03/11/la-gentrificazione-e-una-realta-anche-a-varazze-la-sfida-tra-riqualificazione-e-perdita-di-identita/)
Il prezzo di costo di 1 m² dipende dal costo dell’area o dell’edificio da demolire ma è ragionevole quantificarlo tra i 1 e 3 mila euro a m².
I prezzi di vendita vanno per il nuovo da un minimo di 5 mila ad un massimo di 10.000 euro al m².
Ciò significa che la costruzione e rivendita di 4 appartamenti di 100 m² può rendere fino a 2,5 milioni di euro.
I guadagni possono essere anche maggiori nel caso diristrutturazioni con un costo medio di circa mille euro al m² più il costo di acquisizione.
Discorso ancora diverso se l’edificio o gli appartamenti sono di proprietà: i guadagni si incrementano di oltre il 100%
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Ecco perché la città è ostaggio delle ricerca spasmodica alla ristrutturazione e all’edificazione nei luoghi più richiesti. Chi può farlo lo fa, intravedendo guadagni che un dipendente non farà mai in due vite di lavoro.
Le pressioni delle lobby che esercitano il loro lavoro sono forti e la loro preparazione tecnica nei confronti dei pochi uffici comunali (e regionali) è preponderante.
Il mercato urla: ha fame di mono e bilocali per una generazione di boomers che possono spendere 400-500-600 mila euro per il sogno di avere una casa in Riviera a poco più di 1 ora da casa in Lombardia.
La città di Varazze si trasforma rapidamente. L’esilio volontario di molti residenti nelle frazioni e l’abbandono progressivo di quello che fu il nucleo di Varazze da parte dei residenti veri quelli da 12 mesi filati (alluvioni ottombrine comprese).
Si spopola di giovani, si riempe di boomers. Il problema è quando questi bloomers (lo sono anche io , nulla di offensivo) ti chiedono come è capitato a me lo scorso 30 aprile: “ma chi festeggiate il 30 aprile? La Madonna della Guardia?”
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